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A Roma, i peggiori dittatori della storia in mostra

PAGINE NERE

Marco Colazzo - Pinochet , 2003 - olio su tela - cm.100x80Da Stalin a Mussolini, passando per  Pol Pot  e Pinochet: una galleria romana mette in mostra i peggiori dittatori della storia reinterpretati da dieci  artisti contemporanei. L'ispirazione? Arriva dalla cronaca. Di oggi.

La mostra  "Pagine Nere"  allestita da Fabio Sargentini  raccoglie dieci ritratti di dittatori realizzati da artisti contemporanei.
Da martedì 28 ottobre alla fine di dicembre 2003, alla GALLERIA L'ATTICO, Via del Paradiso,41 (Corso Vittorio Emanuele).
Tutti i giorni tranne la domenica con orari: 17-20. Ingresso gratuito.

Il Pinochet dipinto da Marco Colazzo è iperrealista, kitsch come un santino, ma a stridere c'e' la nuvola rosso sangue, pittura materica pasticciata con le mani, che incorona il volto dell'ex generalissimo cileno. Dissonante anche la tela di Mauro di Silvestre su Francisco Franco: il caudillo.
Pare un bonario vecchietto in tenuta di gala. Ma sullo sfondo riappare il fantasma di Federico Garcia Lorca, il poeta  assassinato dai fascisti. Accanto al Pol Pot falsamente naif
(da "IL VENERDI' DI REPUBBLICA")

Comunicato Stampa

Le bande nere dipinte a intervalli sui muri bianchi della galleria appaiono ora come inalberati vessili, ora come spiragli, corridoi bui dal fono dei quali appaiono in primo piano queste figure. O  figuri? I dittatori sono dieci ma avrebbero potuto essere molti di più. E' sorprendente quanto sia inesauribile la loro schiera. Ce n'è sempre sfortunatamente uno vecchio che salta su dal passato o uno nuovo che se ne aggiunge nel presente. Potrebbe benissimo essere, questa, una mostra in progres.
Ed ecco gli abbinamenti dei pittori, in questo caso i carnefici, con i dittatori, le vittime. Stefano Di Stasio ci mostra un Mussolini in borghese, emaciato, che sovrasta un Gran Sasso miniaturizzato. Marco Colazzo avvolge un Pinochet ghignante, quasi iperrealista, in un a nuvola vermiglia di sangue. Giammarco Montesano raffigura Hitler nel suo classico folle esercizio  oratorio.  Paolo Del Giudice con pochi tocchi impressionisti rende Stalin apparentemente bonario, ma spietato nello sguardo. Mauro Di Silvestre fa inseguire Franco dal fantasma onnipresente della sua vittima, il poeta Garcia Lorca. Felice Levini  rappresenta Saddam Hussein camuffato da una parrucca femminile, quasi a sottolineare il suo essere tuttora uccel di bosco. Bernardo Siciliano coglie la faccia impunita di Milosevic imputato sul banco del tribunale dell'Aja.  Mojmir Jezek  usando come materiale la gommapiuma rende ancora piu' grottesco il faccione cannibalico  di Amin Dada. Aurelio Bulzatti fa ricorso alla dea Kali e alla mitologia hindu per scalfire la personalita' impassibile di Pol Pot.  H.H.Lim tratteggia i lineamenti del viso di Marcos come il disegno ottenuto sapientemente da una scarica di proiettili.
La data dell'inaugurazione, il 28 ottobre coincide casualmente, ma non tanto, con la ricorrenza della marcia su Roma.
Fabio Sargentini

Evento segnalato dall'artista Marco Colazzo

Ultimo aggiornamento: 02/01/2004 (10:37)

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