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Mostra: La donna mediale e il suo doppio

18/28 marzo 2006

Itinerario Rosa Ass. Raggio Verde "La donna mediale e il suo doppio" 18/28 marzo 2006 Ex Convento dei Teatini Corso Vittorio Emanuele – Lecce

Mostra a cura dell'associazione Raggio Verde
esporranno Nicol Ave, Silvia Castiglione, Mina D'Elia, Heidi Hirvonen, Patrizia Presutti Video di Andrea Laudisa e Andrea Federico presenta Katia Olivieri vernissage sabato 18 marzo 2006 ore 18,30

Nelle trascorse edizioni di Itinerario Rosa, abbiamo affrontato i temi della "memoria al femminile", crediamo che sia giunto il momento di guardare alla donna nel nostro tempo. La donna di oggi vive tra il mondo della realtà consensuale e l'inconscio mistico e media tra i due; trasmette e riceve due o più valori o idee. Da qui nasce l'idea di proporre una mostra dove donne di paesi diversi si incontrano e trattano artisticamente lo stesso tema: "La donna mediale e il suo doppio". La donna mediale è colei che partorisce nuove idee, cambia vecchie idee con idee innovative, trasla tra il mondo razionale e il mondo dell'immaginario, le artiste hanno preso a riferimento il libro: "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estes. La finlandese Heidi Hirvonen, la francese Nicol Ave, le italiane Patrizia Presutti, Mina D'Elia e Silvia Castiglione, presentano le loro opere pittoriche e installazioni. Il cortometraggio da Andrea Laudisa e Andrea Federico, sarà l'occhio "estraneo" della donna mediale. La presentazione sarà a cura di Katia Olivieri che aprirà un incontro-dibattito con le artiste. AMBRA BISCUSO

LA DONNA MEDIALE E IL SUO DOPPIO di Katia Olivieri

Qual'è il nutrimento fondamentale per l'anima? Differisce da una creatura all'altra (...)Per certe donne l'aria, la notte, la luce del sole e gli alberi sono necessità assolute, per altre le parole, la carta e i libri sono le sole cose che possano saziarle. Per altre il colore, la forma, l'ombra e l'argilla sono l'assoluto. Alcune donne devono saltare, inchinarsi, correre, perché la loro anima desidera ardentemente la danza". "Donne che corrono coi lupi" di C.P.Estès

Scritto nel 1993 dall'analista junghiana Clarissa Pinkola Estès "Donne che corrono coi lupi" è il risultato di un ventennale lavoro di ricerca sulla natura istintiva delle donne, la Donna Selvaggia, una specie a rischio di estinzione. Dopo aver raccolto un'ingente mole di fiabe, racconti popolari della tradizione orale, leggende e miti, l'autrice enuclea su base psicoanalitica, una serie di archetipi. Barbablù, La Loba, La Pelle di foca, La ragazza dai capelli d'oro, La Donna Scheletro, Vassilissa, diventano così chiavi preziose con le quali aprire il mondo di quell'autocoscienza tipicamente femminile, facendoci riscoprire la nostra essenza più profonda, il nostro istinto primordiale.

Il progetto per questa mostra verte su questi fondamenti e parte di questi archetipi e la circostanza è tanto più particolare e interessante, poiché la mostra in questione é quella di cinque artiste, cinque Donne Selvagge, di varia provenienza geografica e culturale, con una dichiarazione comune, operata anche nel titolo da loro scelto, "La donna mediale e il suo doppio", che fa chiaro riferimento tanto al tipo di ricerca, che evidentemente vanno elaborando, quanto alla finalità "poetica e rivoluzionaria" che le sorregge.

La donna mediale è colei che partorisce nuove idee, cambia vecchie idee con idee innovative, trasla tra il mondo razionale e il mondo dell'immaginario. Emerge forte la sensazione di un sodalizio, di un incontro che è un invito a ri-flettere, a ri-fletter-si, a far riflettere, come altrettanto forte è la sensazione che le cinque artiste, Patrizia Presutti, Mina D'Elia, Nicole Auè, Heidi Hirvonen e Silvia Castaldo, sappiano fare molto altro e abbiano tanto da raccontare, al di là dei loro lavori.

Apre l'esposizione l'installazione di Mina D'Elia: un grande parallelepipedo in plexiglas, "Ara Sacrificale" : esplicita la metafora della Koros in-controllata e ossessiva della fiaba "Scarpette rosse". Il rosso, energia incontrollata ed incontrollabile che sprigiona energie indicibili, valenza maligna, connota non solo le scarpette, ma anche un personaggio importante, quel misterioso diabolico soldato dalla "lunga barba stranissima, più rossa che bianca" che conferirà loro il nefasto potere di far ballare per sempre chi le indossa. Nelle altre sue opere presenti, come "Nel matroneo" e "Divieto di danza", in un tessuto cromatico denso e luminoso, le singole immagini pittoriche –la donna con l'elmo- non sono mai ripetute come dei clichè, ma costituiscono delle entità indipendenti, ognuna con una vita propria, ognuna con una propria storia e propri sentimenti.

Di grande impatto visivo sono le opere di Nicole Auè: "Madre Terra" e "Serenità", con le sue imponenti donne di vaga reminiscenza boteriana anche per la forte sensualità che emanano: "…il corpo è unito alla terra…l'angoscia occidentale per il corpo priva la donna della sua vita creativa e dell'attenzione delle altre cose". Nelle sue tele il colore è sentimento, oltre che rappresentazione, "abbraccia tutte le forme della bellezza , della forma e della funzione", nello stesso modo sfumature, contrasti cromatici, ombreggiature, danno un'impronta emotiva talmente intensa nei quadri che non si può fare a meno di viverli. Le opere di Heidi Hirvonen, che ama definirsi "artista della psicologia femminile", parlano delle sue innate possibilità espressive: in "Vassilissa" , elaborazione della storia del passaggio da madre in figlia del potere femminile dell'intuito, o in "Vita Morte Vita", l'utilizzo di colori forti e nordici che la riportano alle sue origini, si concretizza in una capacità di tradurre in immagini di vera e talvolta sconcertante bellezza la propria forza creativa attraverso una ricerca dell'equilibrio degli spazi, della sobrietà, senza trascurare l'intensità d'espressione, indubbiamente questo l'aspetto più affascinante della sua personalità. Tanto l'esperienza artistica di Silvia Castaldo, come quella di Patrizia Presutti, sembra aderire alla tendenza ormai diffusa che l'artista debba essere capace di attraversare linguaggi artistici differenti, dalla pittura alla fotografia, senza apparente difficoltà. In opere come "Danza delle luci" o "Implosione" di Silvia Castaldo, che non possono non inserirsi nella specifica categoria che al primo sguardo riconosceremmo nell'Action Dripping , prevalgono l'astrazione naturale, il rifiuto della forma , l'energia che fluisce, più in generale il suo tratto sembra teso a rappresentare le fonti sorgive dell'anima umana e del mondo. Non si può negare che l'esperienza artistica di Patrizia Presutti si muova nell'ambito del linguaggio figurativo: in "Esplosione e creatività", sorprende la sua forza espressiva in immagini e oggetti astratti dalla realtà, mentre soggetti e inquadrature non usuali mettono in evidenza la sicurezza del segno e la sua predisposizione per il colore. Una mostra che parla di pittura, certamente, ma anche, oserei dire, di quella naturale attitudine artistica, di cui parla la stessa Estès, che diventa evidenziatore di pensieri, di emozioni, di ricordi, che procede alla costruzione estetica di una realtà estremizzata al punto da scatenare quasi un corto circuito con la realtà che le circonda. La donna mediale e il suo doppio richiama la sostanzialità a cui le artiste sembrano voler fare continuo riferimento, aprendo ampi spazi dove ciascuno coglie " i doppi" che vivono all'interno della naturale realtà di ogni vissuto. Al centro di tutto rimane la bella curiosità e la sana sensibilità di queste Donne, che presentano il loro possibile Alter Ego, allargando tante piccole parti di se, con amore, oltre le pareti di questa galleria, nel ricordo di coloro che avranno colto il senso autentico di un messaggio: lasciare un po' di sovrastrutture, cercando ancora il piacere e il desiderio di riconoscere la propria anima- o il proprio doppio- che corre ancora in qualche parte di noi... coi lupi. "Ecco quello che ho... poesie grosse cosce capezzoli piccini & cosi' tanto amore"

Informazioni:

Ass. Artistico socio-culturale Raggio Verde via Fed. D'Aragona, 4 73100 Lecce.

Comunicato segnalato da: Associazione Raggio Verde

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Ultimo aggiornamento: 18/08/2006 (13:11)

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