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NARDO’: FONDAMENTA DI PACE

Dal 19 agosto al 9 settembre 2006

Mostra d'Arte Contemporanea con opere di Abdallah Khaled, Nader Khaleghpour, Tobia Ravà e Hana Silberstein A cura di Maria Luisa TrevisanOrganizzata da: Associazione Fluxus Open, Palazzo Leuzzi e Studio Kappa in collaborazione con l'Associazione Culturale Concerto d'Arte Contemporanea e con l'Amministrazione comunale di Nardò.Inaugurazione 19 AGOSTO ore 19:30 Chiostro ex convento di S. Antonio (nei pressi di P.zza della Repubblica) – Nardò Dal 19 agosto al 9 settembre 2006 – orari 10:30 – 13:00/ 17:30 – 20:00 Ingresso LiberoL'Associazione Fluxus Open, Palazzo Leuzzi e Studio Kappa, organizzano con l'Associazione Culturale Concerto d'Arte Contemporanea nell’ambito del Festival Déco, Ville e Giardini dell’Area Jonica del Salento, la mostra Nardò: Fondamenta di Pace, con una trentina circa di opere degli artisti Tobia Ravà, Abdallah Khaled, Nader Khaleghpour, Hana Silberstein.L'inaugurazione è sabato 19 agosto alle ore 19.30, presso il Chiostro dell'ex Convento di Sant'Antonio, e rimarrà aperta fino al 9 settembre 2006. La mostra è organizzata, inoltre, con la collaborazione dell'Amministrazione comunale di Nardò e vede la partecipazione del Gruppo Emergency di Nardò.La mostra Nardò: Fondamenta di Pace si riallaccia a Salam Shalom, esposizione allestita presso la Mole Vanvitelliana di Ancona nel 2002 con opere di Tobia Ravà, Abdallah Khaled, Hana Silberstein e a Fondamenta di Pace allestita presso Villa Benzi Zecchini a Caerano San Marco (TV) nel 2004 con opere di Khaled, Nader, Ravà e Silberstein.Nardò: Fondamenta di Pace vuole rendere omaggio ad una città che rappresenta un esempio di accoglienza, di dialogo, incontro e pace tra i popoli. In virtù della sua posizione geografica Nardò durante la II Guerra Mondiale e negli anni immediatamente successivi ha dato assistenza, collaborazione e aiuto agli esuli, per lo più ebrei scampati dallo sterminio nazista dei campi di concentramento e a quelli successivamente liberati dagli alleati, gettando le fondamenta, ossia le basi, del dialogo tra genti diverse.Per questo Nardò ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione del 27 gennaio 2005, la Medaglia d'Oro al Merito Civile come riconoscimento alla sua gente dei "più elevati sentimenti di solidarietà umana e di elette virtù civiche".La mostra Nardò: Fondamenta di Pace nasce affinché possa partire proprio dall’ambiente artistico - scevro da dogmi e bandiere - un segnale di distensione. In un momento come questo in cui i rapporti tra culture "diverse" sembrano non trovare un terreno idoneo al dialogo e al confronto, è giusto e doveroso gettare solide fondamenta per costruire su nuove basi una pace durevole, nella speranza che vi sia un effetto contaminante e, in opposizione ad ogni fondamentalismo ed integralismo, di questo sentimento di pace sia permeato ogni gesto e ogni discorso.Se la religione divide invece di unire (questo dovrebbe essere il suo fine vista l’origine della parola), l’arte può costituire un luogo adeguato per mettere insieme culture che attualmente si mostrano in forte contrasto, per scoprire che non sono poi così lontane.La collaborazione tra Tobia Ravà, veneziano di cultura ebraica, e l’artista algerino Abdallah Khaled risale al 2002, quando i due artisti sono invitati a eseguire un’opera grafica a quattro mani. Da questa felice esperienza sono nate in rapida successione altre opere che sono state esposte nel 2003 alla mostra personale di Tobia Ravà Memoria del Futuro (a Verona e poi a Venezia) e alla mostra collettiva Halom Ha Shalom – Sogno di Pace (allestita al Kurhaus di Merano), dove erano presenti anche numerose opere di Hana Silberstein, israeliana di origini polacche, dai soggetti ironici dal sapore metafisico, resi ancor più astratti e smaterializzati nelle ultime opere, quasi a voler significare una sorta di svuotamento e mancanza di corpo, quale sentimento legato alla situazione politica in Medio Oriente.Per l'occasione sarà esposta anche un'opera a quattro mani dal titolo fortemente simbolico, Incontro, realizzata nel 2004 insieme dall’artista israeliana Hana Silberstein e dall'artista iraniano Nader Khaleghpour, opera sottesa dall’idea di una vera e proficua possibilità di dialogo tra culture che attualmente sembrano non poter trovare un punto d'incontro.Le opere di Hana e di Nader mostrano invece una spiritualità laica e un'umanità fatte di modelli ad un tempo concreti e astratti, di luci e colori che sono la negazione di ogni conflitto, di ogni costruzione ideologica.Nei quadri di Nader rari sono i riferimenti alla sua provenienza, le sue opere non hanno alcuna connotazione se non quella di voler essere parte del dibattito artistico contemporaneo. Sono una sintesi delle culture che l'artista ha incontrato lungo il suo cammino, segno e simbolo di un'umanità riconciliata.Sarà inoltre esposta l’ultima opera realizzata a quattro mani da Tobia Ravà e Abdallah Khaled dal titolo Vortice di Pace, insieme ad altre realizzate a partire dal 2002, anno in cui è iniziata la felice collaborazione e bella amicizia tra i due artisti. Oltre alle opere sul tema della pace realizzate a quattro mani da Tobia Ravà e da Abdallah Khaled di Tobia Ravà saranno esposte opere numeriche che riportano elementi archetipali della cultura ebraica riferiti ad un linguaggio cosmologico universale, poiché attraverso i concetti base della kabbalah si può arrivare ad un percorso etico-filosofico moderno e antichissimo al contempo. Attraverso esse l'artista esprime l'idea che il patrimonio culturale dell’umanità possa essere trasmesso al futuro in forma di opera sintetica.Di Abdallah Khaled, algerino di cultura berbera, saranno presenti in mostra alcune opere legate alla sua terra d’origine che sembrano emanare il profumo del deserto e avere i colori dell’Atlante. La mostra presenterà un cospicuo numero di opere dei quattro artisti, che andranno a creare un percorso che meglio permetta di cogliere il messaggio di fratellanza e di unione che gli artisti lanciano attraverso la loro personale ricerca spirituale ed artistica, affinché l’armonia che essi trovano nelle forme e nei colori sia estesa all’umanità intera, quale invito alla mescolanza e alla contaminazione culturale.Comunicato segnalato da: Maria Luisa Trevisan

Ultimo aggiornamento: 08/09/2006 (17:11)

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