Già 30.000 i visitatori delle mostre perugineschePerugino, il Divin PittoreGià 30.000 i visitatori delle mostre peruginesche. Il successo dell'evento spinge il Principe Torlonia a lasciare il Polittico Albani Torlonia esposto alla Galleria Nazionale dell'Umbria per altre due settimane. 32 giorni di apertura (31 se considerata la chiusura obbligata del 26 marzo scorso) e già sono 30.000 i visitatori paganti delle mostre peruginesche: un numero oltre le previsioni che dilata ulteriormente le prospettive di successo delle Manifestazioni in onore di Pietro Vannucci. Il cosiddetto Polittico Albani, uno dei capolavori del Maestro uscito per la prima volta proprio in occasione della esposizione perugina dalla celebre quanto inaccessibile collezione Torlonia, resterà esposto alla Galleria Nazionale dell'Umbria fino a dopo Pasqua, per la precisione fino al giorno 15 del mese prossimo. Il principe Alessandro, proprietario del dipinto, ha concesso la proroga di due settimane in seguito alle richieste degli Organizzatori che hanno fatto presente il grande "successo" che l'opera - non accessibile, salvo rari casi, neppure agli studiosi - ha registrato tra i visitatori della mostra La composizione, infatti, emana grande fascino sotto il profilo estetico – testimoniato dalle lunghe soste dei visitatori di fronte alla tavola- ma, soprattutto, rappresenta un elemento di straordinario interesse per gli studiosi di tutto il mondo che possono osservare attentamente un'opera conosciuta fino ad oggi solo attraverso riproduzioni fotografiche, confrontandola con altri dipinti del Perugino presenti in mostra allo scopo di raggiungere nuovi risultati circa il catalogo dell'artista. Polittico AlbaniL'opera, divisa in scomparti, non è di grandissime dimensioni e fu realizzata dal Perugino durante il suo soggiorno romano, all'indomani della prestigiosa committenza papale per la decorazione della Cappella Sistina, nel 1491. Vi sono rappresentate tre scene sacre: quella centrale raffigura il piccolo Gesù: tra Maria e Giuseppe adoranti assieme a due angeli, circondati da san Michele Arcangelo e san Giovanni Battista in preghiera, da un lato, mentre dall'altro nello stesso atteggiamento anche san Girolamo e San Giorgio contemplano il piccolo; le figure sono riparate da un ampio porticato dalle sobrie volumetrie che si apre su un paesaggio fiabesco. Nel registro superiore del dipinto, al centro, è rappresentato Cristo sul Golgota con ai piedi della croce Maria Maddalena, la Madre e san Giovanni dolenti; ai lati, sullo sfondo di un porticato prospetticamente allungato verso un sereno quanto lontanissimo paesaggio, le figure dell'arcangelo Gabriele annunciante a sinistra e di Maria Vergine in umile ascolto, a destra, completano l'opera. Molti specialisti e insigni studiosi italiani e stranieri– da Arnold Nesselrath a Rudolf Hiller von Gaetringen da Pietro Scalpellini a Tom Henry - hanno già visitato la mostra, e hanno quindi avuto modo di apprezzare il dipinto, altri sono attesi nelle prossime due settimane. La presenza del dipinto, anche se per poco tempo, rimane comunque uno degli elementi più significativi dell'esposizione, e sarà ricordato a lungo il privilegio di averlo potuto contemplare nella mostra perugina. Del resto i molti mesi di durata della mostra obbligheranno un certo ricambio tra le opere esposte, soprattutto per quanto concerne i disegni che per convenzione internazionale non possono "viaggiare" per più di tre mesi l'anno, a tutela della loro conservazione. Così gli straordinari materiali cartacei oggi presenti in mostra nei prossimi mesi saranno sostituiti da altri, altrettanto belli e altrettanto importanti provenienti come quelli attualmente esposti in mostra, dalle più prestigiose raccolte del mondo: il loro interesse sarà un'occasione in più e una ragione nuova per ripetere la visita alla mostra. Comunicato curato da: Studio ESSECI | 
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